La 54esima edizione del Giffoni Film Festival si è svolta dal 19 al 28 luglio 2024. In cartellone il documentario Until I fly, coproduzione indo-francese diretta da Kanishka Sonthalia e Siddesh Shetty, e Parikrama, coproduzione indo-italiana diretta da Goutam Ghose e interpretata (fra gli altri) da Chitrangada Singh. Nel sito ufficiale della manifestazione si legge:
'Ad aprire l’anteprima assoluta di Parikrama - La storia di Lala di Goutam Ghose è l’ideatore e fondatore del festival Claudio Gubitosi «Noi vediamo film che narrano storie e poi ci sono storie che diventano film». Il film, infatti, nasce dal libro di Sergio Scapagnini “La storia di Lala” che ha affascinato il regista Goutam Ghose (unico regista indiano ad aver ricevuto il Premio “Vittorio De Sica” alla carriera). Lala, in particolare cattura l’attenzione di Ghose, è un simbolo di forza e resilienza, un ragazzino che fa di tutto per cercare di aiutar la sua famiglia. L’altro protagonista del film è Alessandro, un regista italiano che realizza film su questioni ambientali, le storie dei due si intrecciano nel viaggio in India del regista. L’opera non vuole essere il tipico film sugli occidentali in India, al contrario mostra come l’umanità sia una. In sala Galileo l'Ambasciatrice dell'India H.E. Vani Rao sottolinea che onore è per lei presentare la prima co-produzione indo-italiana riconosciuta nell'accordo intergovernativo "Audio Visual Co-Production Agreement between India and Italy" e che vede il nostro Ministero della Cultura e la Regione Campania, il Ministry of Information and Broadcasting e il Ministry of Tourism of Madhya Pradesh compartecipi per la realizzazione del film. Ospiti del Giffoni #54 sono gli attori e il regista che hanno lavorato a Parikrama - La storia di Lala. Marco Leonardi, Cristina Donadio, Enzo Decaro, il produttore Sergio Scapagnini e il regista Goutam Ghose onorano il festival della loro presenza. Cristina Donadio, interprete della madre di Alessandro, racconta di come la preparazione sia stato un viaggio complesso e meraviglioso «ancora adesso se penso agli occhi di Lala mi commuovo». Marco Leonardi definisce il film un’opera spirituale, rappresenta, infatti, il pellegrinaggio più grande del mondo su un fiume sacro oggi deviato dalle dighe. L’India è stata dilaniata dalle dighe e il protagonista Alessandro non può fare a meno di adirarsi alla vista di tanta mostruosità. Enzo Decaro descrive il film come in grado di unire il mondo letterario di Scapagnini e quello cinematografico di Ghose. «Lala è l’archetipo totale di fede, coraggio e sorridente ottimismo» racconta, infine, Sergio Scapagnini'.
Vi segnalo anche l'articolo Giffoni Film Festival, presentato in anteprima “Parikrama” con Marco Leonardi, Ilaria Cotarella, Il Mattino, 22 luglio 2024:
'«Questa storia viene fuori grazie a Sergio Scapagnini che ha ben pensato fosse una buona sceneggiatura per un film. Ci sono molti italiani che restano affascinati dall'India e che ci vengono per motivi di lavoro. Al di là delle differenze culturali io credo che gli esseri umani siano tutti uguali» ha affermato il regista Ghose, «È una pellicola di emozioni e di sogni. Credo che dentro ci sia anche un'esortazione ad amare tutti coloro che ci circondano». «La preparazione di questo film è stata complicata ma è stato un viaggio meraviglioso. Se penso agli occhi di Lala, il protagonista, ancora mi commuovo», ha affermato Cristina Donadio, «Io interpreto la mamma del regista, autenticamente dolce ed autoritaria allo stesso tempo. Sono orgogliosa di aver fatto parte di questo film, invito tutti ad andare a vederlo quando uscirà», ha concluso. «Scapagnini mi ha voluto nel suo film perchè ho interpretato Maradona», ha commentato ironicamente Marco Leonardi, «La sceneggiatura del film non mi è arrivata subito e quindi ho trascorso molto tempo a dialogare con Sergio, perchè volevo capire e soprattutto perchè mi interessava sapere il motivo del suo amore per l'India, che lo stesso protagonista ha. Ho pensato, a tratti, di interpretare Scapagnini perchè lui è stato tanti anni lì. Ha realizzato molte cose lì. Alex, il protagonista, ritorna in India per capire il progresso come abbia agito sui villaggi di contadini. Il progresso tanto offre, quanto toglie», ha sottolineato Leonardi.'
Giffoni Film Festival: al centro, Goutam Ghose |
Lo scorso 7 dicembre Parikrama è stato proiettato al Kolkata International Film Festival. La pellicola dovrebbe essere distribuita nelle nostre sale nei primi mesi del 2025.
Nel corso della sua luminosa carriera, Goutam Ghose ha collezionato una quantità criminale di National Film Award (fra gli altri). Numerosi e importanti i legami con l'Italia:
* nel 1984 Paar viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, Naseeruddin Shah vince il premio per il miglior attore;
* nel 1994 Patang è in cartellone al Taormina Film Fest, Shabana Azmi conquista il premio per la miglior attrice;
* nel film del 1995 Vrindavan Film Studios, coproduzione italo-indiana diretta da Lamberto Lambertini, Ghose interpreta se stesso. Nel cast, fra gli altri, Sonali Kulkarni, Soumitra Chatterjee ed Enzo Decaro. Sergio Scapagnini collabora alla produzione;
* nel 2004 il documentario Impermanence, coproduzione indo-italiana, viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Cinema Digitale;
* nel 2006 Ghose viene insignito dell'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana.
Goutam Ghose e Sergio Scapagnini, Kolkata, dicembre 2024 |
Nel corso del festival è stato consegnato al regista Ackshaj Anand il premio per il miglior film assegnato dalla rassegna Giffoni Shock (la cui prima edizione si era svolta dal 16 al 20 aprile 2024) al cortometraggio di animazione That doesn't fit (visionabile qui). Nel sito ufficiale del festival si legge:
Ackshaj Anand |
'È appena arrivato dall’India e, con i suoi appena 23 anni e un entusiasmo che contagia i giffoner +18, il regista Ackshaj Anand riceve il premio Giffoni Shock, un concorso per opere sperimentali alla sua prima edizione, con il cortometraggio “That doesn’t fit”. “Sono felice di essere qui. Questo è il mio primissimo film - dice - E questa è la mia prima volta in Italia”. E racconta di aver deciso di “partecipare a Giffoni Shock perché mi piaceva Giffoni - spiega - ma anche perché, sebbene il mio corto non si rivolga solo a un pubblico giovane ma a un pubblico di ogni età, mi faceva piacere condividerlo con i ragazzi per dire loro di non essere come gli altri, di non seguire regole precostituite, ma di essere semplicemente se stessi”. Il corto incanta i giffoner nella sala verde a dispetto della sensazione di disagio continuo rappresentata nel film. “Si tratta di scene di vita che nel corso della mia crescita ho osservato e vissuto - spiega Anand - Mi sono basato su cose della vita fatte e vissute senza neanche un perché”. E spiega: “Ho sempre frequentato gruppi di persone molto diversi e non mi sono sentito mai membro di ognuno di quei gruppi. Però va bene così perché non bisogna necessariamente provare un senso di appartenenza”. Insomma, ribadisce, “il corto nasce dal senso di frustrazione che provo ogni giorno quando non riesco a fare quello che voglio”.
Appassionato di manga e anime, Anand racconta: “Fino a cinque anni fa non avevo idea di cosa volevo fare. Poi, a 18 anni ho iniziato a capire di avere una passione. All’inizio ho cominciato a fare schizzi sui quaderni e ho iniziato a capire dove mi poteva portare questa passione”. Quei quaderni Anand li ha portati con sé dalla sua India per permettere ai ragazzi di sfogliarli. Del resto, lo stesso storyboard del corto è stato fatto tutto su carta. E non solo: “A parte la postproduzione - racconta - ho fatto tutto da solo. Ci sono voluti circa sei mesi. Ho fatto tutto un passo alla volta. Quindi - dice ai ragazzi - tutti potete riuscire a fare un lavoro del genere”. Non mancano, in risposta alle numerose curiosità dei giffoner, le spiegazioni su alcune scene del corto: “La scena dei pezzi del puzzle che si uniscono nasce dal fatto che alla fine c’è sempre qualcosa che non va. Credo sia la rappresentazione di quello che siamo anche quando ci troviamo in situazioni con gente che conosciamo, perché non riusciamo mai a sentirci inseriti in un contesto al cento per cento”. Quanto alla scelta dei colori, “c’è un preciso schema: da un lato verde e blu, dall’altro lato il giallo. E poi ho voluto riprendere anche la vivacità di alcune strisce di fumetti che hanno colori così forti e vividi”. Ma quanto all’ispirazione, confessa che “sebbene cresciuto più con anime e manga”, ha tratto ispirazione “da artisti di tutto il mondo”. Ricevuto il premio Giffoni Shock e incassati i complimenti entusiasti della sala, il giovane regista indiano parla dei suoi progetti futuri: “Vorrei continuare con l’animazione. Questo è stato il mio primissimo film, spero di poterne fare tanti altri”.'