22 settembre 2011

INDIAN FACES A TRIESTE



A Trieste, presso la Camera di Commercio, il 29 settembre 2011 alle ore 17.30 verrà inaugurata la mostra fotografica Indian Faces, allestita sino al 14 ottobre. Le immagini sono state scattate da Alberto Moretti e dalla sua collaboratrice, Giulia Iacolutti, in occasione del New York Indian Film Festival del 2010. Nel corso dell'edizione del 2011 della manifestazione, tenutasi lo scorso maggio, la raccolta di fotografie è stata mostrata al pubblico per la prima volta. L'evento organizzato a Trieste presenterà anche scatti inediti. Fra i volti noti del cinema indiano ritratti dai due fotografi, segnalo Mani Ratnam, Aparna Sen, Rahul Bose e Mira Nair.

17 settembre 2011

SUPERMAN VOLA A MALLIWOOD



L'India e il cinema. È ormai quasi banale sottolineare il folle, incontrollato amore che lega gli indiani al cinema. Niente al mondo, tranne forse il cricket (e i matrimoni), appassiona gli indiani quanto il cinema. E niente al mondo, tranne forse il cricket, unisce hindu e musulmani quanto il cinema. Le star sono considerate alla stregua di semi-divinità, e le loro immagini - amorevolmente poste accanto alle statuette degli dei e alle fotografie dei guru personali e dei congiunti defunti - arricchiscono le nicchie casalinghe dedicate alla preghiera quotidiana. Per gli indiani è una questione d'onore assistere alla prima proiezione dei film interpretati dai loro attori preferiti. Le sale cinematografiche vengono prese d'assalto, i bagarini fanno affari d'oro, sorgono tafferugli, ogni tanto ci scappa un ferito, interviene la polizia (quando non addirittura l'esercito). In sala ovazioni da stadio accompagnano i titoli di testa. E se la star è un pezzo da novanta, scoppiano petardi al suo ingresso in scena. Gli spettatori commentano ad alta voce, cantano, ballano, applaudono ad ogni battuta riuscita. E tornano. Una, due, n-volte. Chi - privato o piccola azienda che sia - può permettersi qualche risparmio, lo investe in un film e s'improvvisa produttore. Se in occidente gli aspiranti scrittori con un romanzo nel cassetto non si contano, in India pullulano gli aspiranti sceneggiatori (le case di produzione, sommerse da copioni, possono testimoniarlo).
Data la premessa, ovvio che l'industria cinematografica indiana dovesse diventare la prima al mondo per numero di pellicole prodotte. Praticamente ogni Stato dell'Unione indiana vanta una cinematografia nella lingua locale quando non due (succede ad esempio nel Maharashtra, centro del cinema in lingua hindi e in lingua marathi; o nel Bengala, centro del cinema in lingua bengali e in lingua inglese).

Malegaon è una cittadina (per gli indiani) e una città (per noi) situata nel Maharashtra nord-occidentale, a 280 chilometri da Mumbai. 1.200.000 abitanti, in prevalenza musulmani. Centro tessile. Buon livello d'istruzione, ma permangono consistenti sacche di povertà. Occasionali scontri interreligiosi. A Malegaon la gente di giorno lavora e di sera va al cinema. Dov'è la novità? Tutto tipicamente indiano.
Se non che i cittadini di Malegaon non si limitano ad andarci, al cinema. La passione è di quelle divoranti, e il cinema se lo fanno. Non sono esattamente professionisti. Operai tessili, artigiani, commercianti. La sera chiudono bottega, lasciano la fabbrica, e si trasformano in registi, in attori. Malegaon ha creato una sua propria industria cinematografica parallela specializzata in - leggete bene - parodie a basso costo di pellicole bollywoodiane e hollywoodiane. Investimenti minimi, coinvolgimento di parenti, amici, colleghi. Immaginazione, goliardia, intraprendenza. Proiezioni locali per un pubblico in delirio, introiti soddisfacenti. Riuscite ad immaginare un luogo più favoloso nel quale vivere?



Supermen of Malegaon è un documentario, realizzato nel 2008 dalla regista Faiza Ahmed Khan (e presentato con successo in diversi festival internazionali), che prende spunto dal film Malegaon Ka Superman di Nasir Shaikh. Nella recensione redatta da Mayank Shekhar, si legge:
'Nasir Shaikh è uno dei più appassionati cineasti indiani. Forse non lo avete mai sentito nominare. O forse avete sentito citare qualcuna delle sue pellicole. Ne ha girate tre, e l'ultima è la più ambiziosa. Di sicuro i suoi titoli sono sulla bocca di tutti nella cittadina da cui Shaikh proviene. Come la maggior parte dei registi, Nasir ha imparato l'arte di fare cinema guardando film hollywoodiani. Anni fa Shaikh realizzava video per i matrimoni. Ora si è votato ai remake di blockbuster. 
Malegaon è nota per la sua sconfinata passione per il cinema. Un fiume divide la comunità hindu da quella musulmana. La separazione è netta ma prontamente superata quando si tratta di Bollywood. Supermen of Malegaon è un tenero, divertente documentario che vi conduce nel cuore di questa città, ed è l'opera più spassosa mai prodotta sulla genesi di un film. Nel documentario, Nasir dichiara di essersi ispirato in passato a Bollywood per Malegaon Ka Sholay e per Shaan, e che questa volta, con Malegaon Ka Superman, ha preferito concentrarsi su Hollywod. I computer lo hanno aiutato. Gli attori hanno girato le scene davanti ad un tendaggio verde, e successivamente sono stati aggiunti i fondali generati con tecnica digitale. Il progetto a Mumbai gli sarebbe costato 200.000 rupie, ma lui, con la stessa cifra, avrebbe potuto realizzare quattro pellicole. E così ha preferito fare tutto da solo, bilanciando mezzi e qualità.
La parodia di Nasir trapianta Superman a Malegaon: il nostro eroe danza nei campi, schizza in cielo per catturare un segnale migliore per il cellulare, eccetera. Ed eccolo questo Superman: Shafique Shaikh, un ragazzo dalla pelle scura, piccoletto e sparuto in modo allarmante, con il costume azzurro di ordinanza e con una M stampata sul petto. La star ha dovuto chiedere un permesso al lavoro per poter girare il film. E finalmente lo ha visto per la prima volta martedì 6 settembre a Malegaon, in compagnia di duemila appassionati di cinema, fra cui Anurag Kashyap e Zoya Akhtar. L'attore sembrava soddisfatto ed estatico. Ma dev'essere stato scomodo assistere alla proiezione adagiato in un letto, con un tubicino nel naso. La mattina dopo, il 7 settembre, Shafique Shaikh, 28 anni, è morto per un cancro alla gola diagnosticato un anno fa'.


Il 7 settembre 2011 Anurag Kashyap ha dedicato numerosi messaggi all'argomento nel suo profilo Twitter:
'Sono appena rientrato da Malegaon... Ci sono andato per assistere alla prima di Malegaon Ka Superman. L'attore protagonista ha 28 anni e sta morendo di cancro. Malegaon va davvero pazza per il cinema. Una popolazione di 1.200.000 abitanti, 10 schermi all'aperto e 15 sale cinematografiche. Gli abitanti festeggiano i compleanni di tutte le star. A Malegaon hanno realizzato il primo film nel 1965, ma la pellicola fu confiscata dalle autorità: i produttori ignoravano l'obbligo del vaglio della censura. Il primo titolo distribuito fu Malegaon Ka Sholay, costato 50.000 rupie: ne incassò 200.000. Malegaon possiede i suoi Dharmendra, Gabbar (*), Salman, Aamir e Spider-Man. Il cinema è l'unica forma di intrattenimento a Malegaon. Per la prima volta nella mia vita sono stato tentato di realizzare un tipico film masala. L'ironia di Maleagon Ka Superman è che il protagonista, nella pellicola, lotta contro l'abuso di tabacco Gutkha, e nella realtà l'attore sta morendo di cancro alla gola causato dalla stessa sostanza. Il più grande regista della città, Nasir Shaikh, gestisce un negozio di tessuti. E lo Spider-Man di Malegaon vende latte condensato'. 
In seguito, lo stesso giorno, Anurag è venuto a conoscenza della morte di Shafique: 'Il Superman di Malegaon è morto stamattina dopo che lo abbiamo lasciato... dopo la sua première. Ha assistito alla proiezione con l'ossigeno... gli abbiamo parlato'.
(*) L'eroe negativo di Sholay

Shafique Shaikh ha lasciato la moglie e due bambini. La sua filmografia vanta titoli bizzarri quali Khandesh To Goa, Khandesh Ki Baraat, Khandesh Ka Qarazdar Master, Malegaon Ki Lagaan, Khandesh Ka Doctor.

Video NDTV: Anupama Chopra intervista Faiza Ahmed Khan e Nasir Shaikh
Trailer del documentario Supermen of Malegaon
Trailer di Malegaon Ka Superman


Aggiornamento del 29 giugno 2012 - Di seguito vi propongo alcune recensioni:
- Srijana Mitra Das, The Times of India, 29 giugno 2012, ***1/2: 'SOM marks new zest enlivening Indian documentary. It reflects global interest in desi movies. And it celebrates, with empathy and wit, our own fascination with films and the magic they make. (...) It is in cinema that India's vibrant creativity - its tales and taboos, its violence and splendour, its lilting music and haunting poetry (...) - find free and faithful expression. Cinema in India makes us laugh at our weaknesses, applaud our strengths, watch with tenderness and heart our grim lives and eternal hope. That is what makes it precious. And it is this quality of understanding that makes SOM. Go watch'. 
- Preeti Arora, Rediff, 29 giugno 2012, ***1/2: 'If there is one problem with SOM, it is the length. At close to 60 minutes, the film proves to be too short. An hour might seem like reasonable running time for a documentary, but this one is so real, so intimate, and so engaging that you can't help but feel disappointed as the credits begin to roll. SOM is independent documentary filmmaking at its most heartfelt, most sincere, and most enjoyable. (...) This kind of film happens once in a decade or less often. And if you don't like it, then it can only mean that films were never really your thing in the first place'.

Aggiornamento del 31 marzo 2013: la quinta edizione del Nashik International Film Festival si è svolta dal 21 al 24 marzo 2013 a Nashik, in Maharashtra, città natale di Dadasaheb Phalke, regista del primo film indiano della storia (Raja Harishchandra, 1913). Standing ovation ai selezionatori: il cartellone includeva ben cinque pellicole realizzate a Malegaon (Malliwood), e quindi ora il NIFF è sacro quanto la Nutella. Rediff pubblica oggi un magnifico articolo, What you should know about the Malegaon film industry, che tutti gli appassionati di cinema dovrebbero imparare a memoria ed interiorizzare. Di seguito un estratto:

'The most interesting aspect of the festival (...) was films from the town of Malegaon. (...) The body of work emanating from here is large enough to justify it being called Malliwood. Five of these films were shown at the festival. The films were not all that good content-wise and not well made, but they were made with passion by people who are not trained filmmakers and actors and that made them interesting and unique. Malegaon’s Malliwood is nowhere as big as Bollywood but they make films with equal zest and determination. Malliwood came into existence about 16 years ago with the film Kateeley Khazana, which was followed by Zara Zindagi and then Khursheed Siddiqui’s Desh Ki Pukar.
Khursheed Siddiqui, writer, director and actor of Raat Ka Teesra Paher, which was shown at the NIFF, sells vegetables to make a living. “I have spent about Rs 4.5 lakh (1 lakh = 100.000) to make this film. I have even sold my house. The actors love acting so they work free of charge and sometimes they even put in some money,” Siddiqui says. He says no one will put money into his films so he has to do it himself. (...) He has made three other films, Desh Ki Pukar, Kaun Soone Fariyaad, and Jheel Ke Us Paar. Desh Ki Pukar was made on a budget of a mere Rs 4,400 and was shot on VHS camera. The cinematographer was a man who took pictures at local weddings. So work was on a per day basis - if there was a wedding to shoot then the film shooting would stop for that day! (...)

Since Malliwood films are not released all over India, they don’t make much money. The urge to make the movies is almost always personal passion. Malegaon Ke Sholay, for example, was made by the owner of a video library who showed the movie in his library too. The film was made on a budget of Rs 50,000 and made around Rs 2.50 lakh. Malliwood artistes work on daily wages. They earn a livelihood selling vegetables or working in the textile factory in Malegaon, or run eateries or tea stalls. In the credits their names reflect their professions, like Salim Electrician, Iqbal Chaiwala, or Zaheer Cyclewala. It's a tough life. They work half a day on their jobs because they need the money and from 3 pm onwards they start shooting for the film. When they are short of money, all of them chip in. The male actors are locals but Malegaon’s conservative society does not allow local women to act in films, so actresses are mostly imported from Jalgaon. An actress is paid Rs 1,500 per day plus travelling expenses and food allowance. There are no vanity vans for anyone considering the shoestring budget, so male actors are taken to one side and females to the other side to change costumes. The costumes themselves are very tacky. (...) Equipment too is basic to say the least. There are no trolleys so cameras are placed on bullock-carts, cycles or bikes. And because of the small budget, motorbikes often have to be used because a car is too expensive.

With such basic material to work with, the script and story line is often flawed. But as Khursheed Siddiqui points out, things are not that much more logical in the bigger world of Bollywood. (...) Being such a small industry has one advantage - it slips under the radar of the censor board. (...) “Earlier people made films in secret and show them in video parlours. If police come we run with our video or DVD players,” says Siddiqui. Malliwood films have songs too but most of the songs are direct lifts from Bollywood films. They are mostly popular songs from old Hindi films. The whole song is played to which the hero and heroine dance. No one has ever objected to them copying the songs.
Most film makers in Malegaon struggle against the odds to make their films. An exception is producer and lead actor of Malegaon Ka Ek Tha Tiger, Firoz Tarzan. Firoz owns a plastic factory, so time and money are no problem. He made the film Malegaon Ka Ek Tha Tiger on a budget of Rs 4.5 lakh and the film only recovered Rs 2.86 lakh. But he is not worried. “I can only fulfil my hobbies now. I have my whole life to earn, so even if I lose money today, it is okay. I will earn it later.” Malegaon Ka Ek Tha Tiger has nothing in common with Salman Khan’s Ek Tha Tiger, though both films released on the same day and were playing in Malegaon theatres around the same time.

The people of Malegaon are proud of their films, even if the content, script, actors, and technical skills are below par. Showing admirable faith in this plucky industry that survives despite the odds, Khursheed Siddiqui says that if they had a good budget “what is Filmfare and National Awards? One day we will even win Oscars for our films”.'

11 settembre 2011

SALMAN KHAN COVER BOY

India Today 19 settembre 2011


È un fatto innegabile: Salman Khan è l'attuale e incontrastato re del botteghino. Il bad boy di Bollywood ha incendiato il box office con una sfilza di fortunati blockbuster: Wanted, DabanggReady e Bodyguard. Da un paio d'anni Sallu piomba come un tornado nelle sale travolgendo un pubblico sempre più deliziato e una critica sempre più scettica. Alle sue spalle il vuoto cosmico, con l'eccezione forse di Ajay Devgan. L'attore si è recentemente sottoposto negli Stati Uniti ad un delicato intervento chirurgico, ed in questi giorni è a Londra, ma in procinto di trasferirsi a Dublino per le riprese di Ek Tha Tiger, di Kabir Khan. È la prima volta che la star partecipa ad una produzione Yash Raj Films. Superfluo precisare che i media impazziscano per Sallu. Quale migliore occasione per offrirvi una galleria delle più belle fra le recenti copertine dedicate a Salman Khan? 

Filmfare hindi settembre 2011

Filmfare 3 agosto 2011

M Magazine giugno 2011

Hello! India aprile 2011

Avant Garde Life marzo 2011

People India dicembre 2010

India Today 1 novembre 2010

Man's World ottobre 2010

Filmfare settembre 2010

CineBlitz aprile 2010

Ok! India maggio 2010

Video della sessione fotografica per Ok! India maggio 2010

Hi! Blitz gennaio 2010

Filmfare 8 luglio 2009

Filmfare novembre 2008

Stardust Icon

06 settembre 2011

AMITABH BACHCHAN NE IL GRANDE GATSBY DI BAZ LUHRMANN



Oggi La Stampa rivela che Amitabh Bachchan è stato scritturato da Baz Luhrmann ne Il grande Gatsby, interpretato da Leonardo DiCaprio. Big B ricoprirà il ruolo di Wolfsheim. Tre giorni fa Luhrmann ha dichiarato a The Sidney Morning Herald che Bachchan è una delle grandi leggende del cinema mondiale. Il regista ha aggiunto: 'Nel corso degli anni i film di Amitabh hanno avuto un grosso impatto sulla mia vita e sul mio lavoro. Sholay mi ha introdotto al cinema indiano' (articolo originale). 
Bachchan e Luhrmann si erano conosciuti nel gennaio 2010, durante un viaggio in India del regista. Una fotografia di Amitabh, scattata da Luhrmann e rielaborata dall'artista Vincent Fantauzzo, è stata in seguito esposta all'Hong Kong International Art Fair nel maggio 2010.

Aggiornamenti dell'8 settembre 2011:
- Thrilled Big B is joining The Great Gatsby: Baz Luhrmann, Hindustan Times. Luhrmann dichiara: 'Amitabh ed io abbiamo raggiunto una collaborazione grazie al ruolo cruciale di Wolfsheim. Non potrei essere più felice. So che Amitabh ha accettato per la qualità del testo di Fitzgerald, per il cast pazzesco e, soprattutto, come gesto di buona volontà e di amicizia. Sono onorato di averlo a bordo'.

Aggiornamento del 10 settembre 2011 - Amitabh Bachchan dichiara a Bollywood Hungama: 'Il grande Gatsby è in 3D, ed è forse la prima volta che un film drammatico, e non un fantasy, utilizzi questa tecnologia. Non avevo mai ricevuto offerte da Hollywood, e dal momento che Baz lo desiderava tantissimo, ho accettato la sua. Ma si tratta di un piccolo ruolo. In precedenza Mira Nair mi aveva proposto Shantaram, avevamo deciso le date, avevo letto la sceneggiatura, eccetera. Ma poi lei rinunciò al progetto. La stessa cosa è accaduta con Kamagata Maru di Deepa Mehta. Non definirei Il grande Gatsby il mio ingresso a Hollywood. È stato solo un gesto di amicizia. Gli obblighi contrattuali mi proibiscono di parlare della pellicola ai media, ed è questo il motivo per cui non avevo divulgato la notizia. Incontrai Luhrmann lo scorso anno durante il suo viaggio in India. In agosto Baz mi aveva offerto di girare una breve sequenza con Leonardo DiCaprio e Tobey Maguire. Ho accettato, e qualche settimana fa mi sono recato a Sidney per le prove di trucco e costume. La produzione aveva richiesto che tutto il cast fosse presente alla lettura del copione'. Bachchan partecipa a Il grande Gatsby a titolo gratuito. Le riprese che lo vedranno protagonista dovrebbero essere effettuate in un paio di giorni a metà ottobre.

Aggiornamento del 12 settembre 2011 - Nel suo blog Amitabh Bachchan conferma di aver rifiutato compensi a fronte della sua partecipazione a Il grande Gatsby. Ma la star non si limita a parlare del progetto di Luhrmann: 'Gli attori indiani sono una forza riconoscibile anche al di fuori dei confini del Paese. È statisticamente provato che al mondo è maggiore il numero di spettatori che guardano film indiani rispetto al numero di spettatori che guardano film realizzati a Hollywood. Hollywood è più ricca e presenta il vantaggio di un linguaggio più universale, ma esistono parecchi esempi di star indiane più celebri di quelle hollywoodiane, con tutto il dovuto rispetto. Alla fine non dobbiamo dimenticare un fatto essenziale: noi siamo l'industria cinematografica indiana, e loro sono Hollywood, l'America. Vi sarà sempre una prevalenza di attori americani a Hollywood, proprio come vi è una prevalenza di attori indiani nel nostro cinema. Shah Rukh, Salman o Aamir possono anche essere volti sconosciuti nelle città del Midwest americano, tanto quanto Brad Pitt o Tom Cruise sono sconosciuti a Yevatmal o Giridih. Quanti attori stranieri hanno acquisito fama a Hollywood, a parte Omar Sharif, Jackie Chan o Bruce Lee? Persino gli artisti inglesi, che pure dovrebbero essere considerati come appartenenti alla stessa comunità, hanno conquistato una presenza limitata. E quante star di Hollywood vediamo nei nostri film? Ma dimentichiamo Hollywood: persino gli attori indiani non hindi recitano di rado nelle pellicole prodotte a Mumbai, e viceversa'.

Amitabh Bachchan, Tobey Maguire e Leonardo DiCaprio ne Il grande Gatsby

Aggiornamento del 22 maggio 2012 - Amitabh Bachchan scrive nel suo blog: 'It was a sheer delight to work with someone of such great genius as Baz Luhrmann and a host of co stars that have astronomical presence in the world of cinema - Leonardo and Tobey and the other greats. The attention to detail, the amount of research and finesse on recreating the ‘times’ of NYC in the those early years, was simply brilliant'. Trailer.

Aggiornamento del 2 maggio 2013: Il grande Gatsby è stato proiettato ieri in prima mondiale a New York. Amitabh Bachchan e Jaya Bhaduri hanno presenziato all'evento. Aggiornamento del 4 maggio 2013: video AVS Television. 
Aggiornamento del 29 maggio 2013: Il grande Gatsby ha inaugurato il Festival di Cannes 2013. Amitabh Bachchan ha partecipato alla manifestazione, e, insieme a Leonardo DiCaprio, ha proclamato l'apertura ufficiale del festival (clicca qui). 


Amitabh Bachchan e Baz Luhrmann - Set de Il grande Gatsby

New York, 2013

Locandina speciale, dono di Luhrmann a Bachchan



04 settembre 2011

MILANO FILM FESTIVAL 2011



Il Milano Film Festival si svolgerà dal 9 al 18 settembre 2011. In cartellone: Patang (2017) di Prashant Bhargava, con Seema Biswas. La pellicola è una coproduzione indo-americana, ed è in lingua hindi, gujarati e inglese. Patang è in programmazione il 10 settembre alle ore 22.30 al Teatro Strehler, il 12 settembre alle ore 19.00 all'Auditorium San Fedele, e il 14 settembre alle ore 19.00 al Centro Culturale Rosetum. Il regista sarà ospite della manifestazione il 10 e il 12 settembre. Il costo del biglietto varia da 4 a 6 euro a seconda dell'orario della proiezione e della sala. In precedenza Patang era stato presentato alla Berlinale 2011 e al World Cinema Amsterdam 2011.

BOLLYWOOD SU RAI 1: CICLO 2011



Per il quarto anno consecutivo, Rai 1 ha trasmesso in agosto, in prima serata il sabato, un breve ciclo di film hindi doppiati in italiano e in versione non integrale. Li elenco di seguito con i dati di ascolto ricavati da TvBlog:

* Estate 2011: rassegna Stelle di Bollywood
- Jodhaa Akbar (La sposa dell'imperatore), 2.266.000 telespettatori
- Nanhe Jaisalmer (È tempo di sognare), 1.913.000
- Vivah (Il mio cuore dice sì), 1.877.000
- Kismat Konnection (L'amore porta fortuna), 1.925.000.

Considerando i dati di ascolto di tutti e quattro gli anni, i titoli trasmessi nel 2011 si posizionano nella parte bassa della classifica generale, saldamente guidata da Jab We Met (L'amore arriva con il treno), che nel 2009 conquistò 2.977.000 telespettatori.
Raiuno fa strame di Bollywood, Alessandra Comazzi, La Stampa, 30 agosto 2011
Ma la Rai non impara mai? Opinioni su Bollywood su Rai Uno, Marco Restelli, MilleOrienti, 30 agosto 2011 (grazie a Marco Restelli per il link)

Vedi anche:

Aggiornamento dell'11 dicembre 2021 - Altri film doppiati che vengono sporadicamente trasmessi: English Vinglish (Quando parla il cuore, clicca qui), Neerja (Volo Pan Am 73), Dil Dhadakne Do (Amore in alto mare), Bang Bang!, Kis Kisko Pyaar Karoon (Marito a tre piani).

È MORTO JAGMOHAN MUNDHRA



Jagmohan Mundhra è morto questa mattina a Mumbai all'età di 63 anni. Mundhra era stato ricoverato in ospedale tre giorni fa in seguito ad un'emorragia interna. Fra i lavori del regista, vi ricordo le produzioni internazionali Provoked, con Aishwarya Rai, e Shoot on sight, con Naseeruddin Shah e Greta Scacchi. Fra i progetti futuri era in cantiere un film biografico dedicato a Sonia Gandhi con Monica Bellucci nel ruolo principale (clicca qui). In Twitter molti attori e registi hanno pubblicato le loro condoglianze. Riporto, fra gli altri:

* Kabir Bedi - 'JM, amico dai miei anni a Hollywood, è morto e mi sento profondamente triste. L'avevo incontrato l'ultima volta al funerale di Shammi Kapoor'.
* Anupam Kher - 'Non posso credere che JM stamattina sia morto. Era una persona deliziosa, sempre sorridente e positiva. È molto triste'.
* Shekhar Kapur - 'JM e sua moglie Chandra a Los Angeles si occupavano altruisticamente delle persone provenienti dall'industria cinematografica indiana. Si presero cura di me per mesi, la prima volta che andai lì. Non c'era mai una volta che la loro casa non fosse aperta per gli ospiti. Mi mancherà moltissimo'.
* Shabana Azmi - 'Jagmohan e Chandra erano il primo punto d'appoggio a Los Angeles per chiunque provenisse dall'industria cinematografica indiana. JM era un amico affettuoso e compassionevole. Ci mancherà'.
* Rahul Bose - 'Sono sbalordito di sentire che JM non sia più fra noi. Ci siamo sempre incontrati con piacere e con calore. È una notizia terribile'. (Aggiornamento del 5 settembre 2011).

NEHA DHUPIA IN ITALIA

Neha Dhupia - Venezia, 2011


Neha Dhupia ha scelto il nostro Paese come meta delle vacanze. L'attrice ha scritto ieri nel suo profilo Twitter: 'Sto partendo ora per l'Italia... Sono eccitata per i prossimi dieci giorni. Milano, Venezia, Firenze, Roma, Capri...'. 
Aggiornamenti del 14 settembre 2011:
* 6 settembre: 'Dopo due bei giorni a Venezia... ora vado a Firenze!'.
* 8 settembre: '... E ora a Roma!'.
* 9 settembre: 'Pizzeria Baffetto... la migliore pizza di Roma! Fuori la fila è lunga quasi un chilometro!'.
* 10 settembre: 'Sto andando in macchina da Roma a Positano... Uno dei tragitti in auto più belli che abbia mai fatto. Mi chiedo cosa mi aspetti alla fine del viaggio...'.
* 11 settembre: 'Niente batte un bagno nel Mediterraneo di mattina presto... Ora sto andando a Capri! La mia idea di perfetta domenica...'.
* 14 settembre: 'Dopo dieci bei giorni in Italia... sono di ritorno in India. Sigh! Ecco dove vorrei essere... a Capri!'.

Neha Dhupia - Firenze, 2011

Neha Dhupia - Roma, 2011


Neha Dhupia - Capri, 2011

PREITY ZINTA E GURVINDER SINGH ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2011

Preity Zinta - Venezia, 2011


Preity Zinta è in questi giorni a Venezia, dove, nell'ambito della Mostra del Cinema 2011, riceverà un importante riconoscimento. Nel suo profilo personale Twitter, Preity ha scritto:

* 2 settembre - 'Sono appena atterrata a Parigi. Stavo tentando di esercitare il mio francese con l'equipaggio di Air France e mi hanno stupito con la loro hindi. Domani vado a Venezia. È tempo di salutare le patatine fritte e la moda francese! Sììì... domani andrò al Festival del Cinema di Venezia. Sono così eccitata'.
* 3 settembre - 'Buongiorno. Sono appena atterrata a Venezia ed è bello qui. Ho pensato di condividere con tutti voi una foto di Venezia. Amo davvero le sue stradine acciottolate e le gondole. Ci sono così tanta storia e tanta passione in questa città. Ora so cosa pensava Shakespeare... mi piace!'.
* 4 settembre - 'Mio fratello ha scattato questa foto mentre calcavo il tappeto rosso a Venezia! Per favore, non copiatela perché è protetta da copyright. Wow. Una coppia indiana mi ha appena avvicinato e parlava in italiano! Ho dovuto chiedere Kya hua Hindi nahi aati? (*) Non erano sicuri che fossi io! Bene, ragazzi, ora devo scappare... Della squisita pasta mi sta aspettando... Mi sono sorpresa quando mi hanno detto che sarei stata premiata al Festival di Venezia per qualcosa di diverso dal cinema. Il prossimo anno voglio tornare con un film'.
(*) Cosa? Non parlate hindi? (Grazie ad Atif per la traduzione).
* Aggiornamento del 5 settembre - 'Qui sto davvero tornando a notare il sorriso negli occhi delle persone. Grazie Italia! È meraviglioso come la gente sia ovunque la stessa! Mi è piaciuto tutto. Oddio! Sono sicura di aver portato la pioggia a Venezia. Ieri sera, prima della premiazione, ha cominciato a piovere. I miei capelli si sono appiattiti ma lo spirito spiccava il volo! Oggi, poiché sono pronta a lasciare Venezia, sta DILUVIANDO! Sono un po' nervosa di prendere la gondola (in italiano nel testo) e triste perché il mio soggiorno è stato breve. Vorrei poter restare un po'. Grazie Italia per l'ospitalità e per l'incredibile calore! Credo di aver lasciato qui un po' del mio cuore. Vorrei potermi fermare più a lungo. Ciao (in italiano nel testo)!'.

Preity Zinta - Venezia, 2011

Nel comunicato stampa di Kinéo si legge: 'Oltre al suo impegno professionale, Zinta è molto attiva nel campo sociale, della legalità e dei diritti umani: ha sostenuto la causa delle donne nel suo Paese con azioni di protesta contro l'infanticidio femminile, ha partecipato a campagne di sensibilizzazione sull'AIDS e per ripulire Mumbai. Ha prestato il suo sostegno alla causa della emancipazione femminile ed è stata la testimonial della campagna NDTV Greenathon, nel 2008. A dicembre si è impegnata contro la Droga e il Crimine insieme all'Ufficio delle Nazioni Unite (UNDCO) e contro il traffico di esseri umani in India. È anche testimonial della Fondazione Loomba, un ente di assistenza del Regno Unito presieduto da Cherie Blair, che lavora per l'up-liftment delle vedove in India, Bangladesh, Sri Lanka e in Africa. È amata dai media indiani per il coraggio nell’esprimere pubblicamente e apertamente le sue opinioni, a volte scatenando polemiche, come quando fu l'unico testimone a non ritrattare la sua deposizione in tribunale contro la mafia indiana durante il caso Bharat Shah nel 2003, per il quale ha ricevuto il Godfrey Phillips Bravery National Award. Per il suo contributo a favore dei più deboli, dei diritti umani, della giustizia e dell'ambiente, e per l'attività a favore dell'armonizzazione sociale, Preity Zinta riceve, alla 68ma Mostra del Cinema di Venezia, il prestigioso World Diamond Group Platino Award per l’amicizia tra i popoli'.

Il sito di Cinecittà il 29 agosto 2011 riportava: 'La premiazione, su invito, della nona edizione del Premio Kinéo "Diamanti al Cinema", presentata da Laura e Silvia Squizzato, si terrà domenica 4 settembre al Lido di Venezia presso il Lancia Café, sulla terrazza dell'Hotel Excelsior. Istituita dieci anni fa grazie all'impegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali volto a sostenere e promuovere la nostra cinematografia, la manifestazione - realizzata col sostegno della DG Cinema del Mibac e di World Diamond Group, sponsor ufficiale di questa edizione, in partnership con Rai Trade e Lancia, e in collaborazione col Sngci - si arricchisce di nuovi riconoscimenti. Un pubblico numeroso, stimolato dai media partner, i quotidiani del Gruppo Monrif - 'QN', 'Il Resto del Carlino', 'La Nazione', 'Il Giorno' - il sito Internet Quotidiano.net, il sito web MYmovies, il mensile 'Daily Luxury' e i social networks (Facebook e Twitter), ha votato film e artisti preferiti. Tra i premi speciali di questa nona edizione va menzionato il World Diamond Group Platino Award per l'amicizia tra i popoli, simbolicamente rappresentato da "L'ulivo bianco", opera dal valore inestimabile e assegnata alla star indiana Preity Zinta per il suo impegno nel sociale a favore della legalità e dei diritti umani'.

Vi segnalo che il film Anhey Ghorhey Da Daan di Gurvinder Singh, in lingua punjabi, è in cartellone nella sezione Orizzonti.

Aggiornamento dell'8 novembre 2011: video della premiazione

Vedi anche:

Gurvinder Singh - Venezia, 2011