(Testo aggiornato il 20 marzo 2022)
Scorrendo la lista dei titoli in lingua hindi premiati nel 2012 col prestigioso National Film Award, stupisce la presenza di I am, pellicola indipendente finanziata grazie ad una raccolta fondi internazionale organizzata in rete, diretta da un regista omosessuale (Onir), e che tratta argomenti impopolari: l'omosessualità, l'abuso sessuale su minori, le donazioni di sperma.
Vi riporto di seguito le dichiarazioni rilasciate da Onir a Business of Cinema il 10 marzo 2012:
'Non è un trionfo solo personale. A livello più ampio, è una vittoria per i registi omosessuali e per quei film sempre trascurati dai National Award e dai premi popolari. Ora dovremmo poter lavorare in un'atmosfera di maggior tolleranza e libertà, dal momento che è stato chiaramente affermato che le pellicole sull'omosessualità non sono peccaminose. (A proposito della censura imposta ad I am per la diffusione via satellite) Ho combattuto con tutte le mie forze per salvare la sequenza del bacio fra i due protagonisti omosessuali, ma è stata tagliata. Pare sia consentito il bacio fra uomo e donna, ma non fra due uomini. Non vedo nulla di male nel fatto che il regista Rituparno Ghosh si concentri su film a tematica omosessuale. Se la maggioranza dei cineasti può raccontare esclusivamente relazioni eterosessuali, perché alcuni di noi non possono creare consapevolezza sull'argomento dell'omosessualità attraverso il nostro cinema? Non sto affermando che tutte le mie pellicole si baseranno su tematiche omosessuali, ma se ritengo l'argomento adatto al mio schema creativo, perché no? Il National Award conferito ad I am, film che tratta anche di omosessualità, arriva in una fase in cui abbiamo disperatamente bisogno di superare i pregiudizi contro la comunità omosessuale'.
Non sono molte le pellicole hindi che trattano di omosessualità. Ve ne segnalo alcune:
* Bomgay (1996), cortometraggio di produzione indipendente diretto da Riyad Vinci Wadia e Jangu Sethna, con Rahul Bose. Bomgay si ispira alle composizioni poetiche a tema omosessuale di R. Raj Rao. Bomgay non è stato sottoposto al vaglio del Central Board of Film Certification, l'ente governativo preposto alla censura, e di conseguenza non è mai stato proiettato nelle sale. Il regista, affetto da AIDS, è deceduto nel 2003 a soli 36 anni;
* Fire (1998, hindi e inglese), produzione indo-canadese diretta da Deepa Mehta, con Shabana Azmi e Nandita Das. Fire si ispira al racconto urdu Lihaaf (1942) della scrittrice Ismat Chughtai. La sua distribuzione provocò una reazione violenta, in diverse città del Paese, da parte di esponenti dello Shiv Sena e del BJP, e segnò l'inizio di un dibattito a livello nazionale sul tema dei diritti degli omosessuali;
* Girlfriend (2004) di Karan Razdan;
* My brother Nikhil (2005) di Onir, con Juhi Chawla. La pellicola si ispira alla vita dell'attivista Dominic D'Souza;
* Dostana (2008) di Tarun Mansukhani, con Priyanka Chopra, Abhishek Bachchan e John Abraham. Commedia di grandissimo successo, famosa per il bacio scambiato da Abhishek e John, trasmessa anche dalla Rai doppiata in italiano col titolo Appartamento per tre;
* Straight (2009) commedia di Parvati Balagopalan, con Vinay Pathak e Gul Panag;
* Dunno Y Na Jaane Kyon (2010, hindi e inglese) di Sanjay Sharma. Vincitore di diversi premi internazionali, fra cui il premio speciale i Ken ONLUS assegnato a Napoli, nell'ambito dell'Omovies International Film Festival 2014, agli attori Yuvraaj Parashar e Kapil Kaustubh Sharma 'per l’impegno civile ed il sacrificio personale a difesa del coming out dell’amore omosessuale nell’India di oggi'. I genitori di Parashar avevano intentato una causa legale di disconoscimento nei confronti del figlio, a causa della distribuzione della pellicola. A Parashar è stato assegnato lo stesso premio speciale anche nel 2016, per la promozione dell'omosessualità nel cinema hindi, e nel 2018 l'attore è tornato a Napoli (clicca qui per le interviste video ufficiali). Nel 2015 è stato realizzato il sequel, dal titolo Dunno Y² - Life is a moment, coproduzione indo-norvegese diretta da Tonje Gjevjon e Sanjay Sharma.
* Bombay Talkies (2013) per l'episodio diretto da Karan Johar, con Rani Mukherjee e Randeep Hooda. Il film è stato proiettato al Festival di Cannes 2013;
* Margarita with a straw (2015) di Shonali Bose, con Kalki Koechlin. La pellicola è stata proiettata in concorso al Giffoni Film Festival 2015;
* Aligarh (2016) di Hansal Mehta, con Rajkummar Rao e uno strepitoso Manoj Bajpayee. La pellicola si ispira alla vita di Ramchandra Siras, docente presso la Aligarh Muslim University, sospeso nel 2010 perché colto durante un incontro omosessuale, e deceduto - probabilmente suicida - qualche mese dopo;
* Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga (2019) di Shelly Chopra Dhar, con Sonam Kapoor, Rajkummar Rao, Anil Kapoor e Juhi Chawla. A differenza di Dostana, ELKDTAL non ripropone i soliti stereotipi, ma, malgrado il cast di celebrità, non ha conseguito lo stesso successo. L'attivista Gazal Dhaliwal ha collaborato alla sceneggiatura e ai dialoghi;
* Shubh Mangal Zyada Saavdhan (2020) commedia di Hitesh Kewalya, con Ayushmann Khurrana;
* Ajeeb Daastaans (2021) per l'episodio diretto da Neeraj Ghaywan, con Konkona Sen Sharma e Aditi Rao Hydari;
* Lihaaf (2021) di Rahat Kazmi, trasposizione cinematografica del racconto urdu Lihaaf (1942) della scrittrice Ismat Chughtai;
* Badhaai Do (2022) commedia di Harshavardhan Kulkarni, con Rajkummar Rao e Bhumi Pednekar.
Cenni all'omosessualità si riscontrano anche in Honeymoon Travels Pvt. Ltd., Fashion, Hum Tum Aur Ghost, Angry Indian Goddesses, Kapoor & Sons.
Fra i titoli non hindi, segnalo Mango Soufflé (2002, inglese) di Mahesh Dattani; Memories in March (2011, inglese e bengali) di Sanjoy Nag, interpretato dal regista Rituparno Ghosh, vincitore nel 2011 del National Award per il miglior film in lingua inglese; Finally Bhalobasha (2019, bengali) di Anjan Dutt; Dangerous (2021, telugu) di Ram Gopal Varma. Cenni in 90 ML (tamil).
Fra i romanzi, cito Babyji di Abha Dawesar, Funny boy dello scrittore cingalese Shyam Selvadurai (nel 2020 è stata distribuita la pellicola omonima, di produzione internazionale, diretta da Deepa Mehta) e Lo scrivano di Bombay di Anjali Joseph.
Hrithik Roshan, attore molto apprezzato dalla comunità omosessuale indiana, a seguito di una polemica scatenatasi a fine febbraio 2012 - causata da alcune stupefacenti dichiarazioni rilasciate da esponenti politici sul tema dell'omosessualità -, ai primi di marzo aveva diramato un chiaro comunicato nel quale fra l'altro si legge: 'Discrimination against homosexuals is exactly that - discrimination. And ANY form of discrimination is WRONG. It’s taken us hundreds of years to evolve as a society and realise how ridiculous and preposterous discrimination against race/caste is. How many more years is it going to take us to be mature enough and learn to accept individual sexual inclination? Perhaps the starting point is to understand that homosexuality is NOT a matter of choice. (...) Being gay is NOT a disease we need to fear! (...) Any society that does not offer freedom to human beings to live as they are, to pursue their dreams, to express themselves as part of the human race is basically a society still in the clutches of the dark ages'.
L'articolo 100 years of Indian Cinema: Homosexuality in films, di Rituparna Chatterjee, pubblicato da CNN News18 il 27 febbraio 2013, segnala pellicole in diverse lingue indiane che trattano l'argomento omosessualità e transgender, e ne traccia una breve storia.
Vedi anche Onir: Don't censor my views, 24 luglio 2013
Yuvraaj Parashar - Napoli, 2018 |