Hindustan Times oggi pubblica un'interessante intervista concessa da Anurag Kashyap e raccolta da Nikhil Taneja. Di seguito un corposo estratto:
Udaan, prodotto da Anurag Kashyap e diretto da Vikramaditya Motwane, è stato presentato qualche giorno fa al Festival di Cannes, nella sezione Un certain regard, e verrà distribuito nelle sale il 16 luglio. Kashyap ha già programmato le sue tre future produzioni per conto di UTV Motion Pictures. La prima sarà un film horror in 3D diretto da Rahi Anil Barve, in collaborazione con un importantissimo studio hollywoodiano specializzato in quel tipo di tecnologia. Le altre due saranno delle storie d'amore ad alto budget, di cui una diretta proprio da Motwane. Anurag ha dichiarato in proposito: 'La sceneggiatura del progetto di Motwane è già pronta, e stiamo contattando grossi nomi per il cast. Le riprese inizieranno alla fine del 2010, e la pellicola verrà distribuita l'anno prossimo'. L'ultima produzione citata da Kashyap segnerà il debutto bollywoodiano del regista marathi Sachin Kundalkar, insignito del National Film Award per ben due volte. Tutte e tre le pellicole sono state scritte dai rispettivi registi, e fanno parte del progetto di nove produzioni assicurate da Kashyap per contratto alla UTV, contratto siglato lo scorso anno dopo il successo di Dev. D. Anche Udaan era parte del progetto. Così come il prossimo lavoro diretto da Anurag Kashyap, That girl in yellow boots, che dovrebbe essere distribuito entro l'anno. Anurag precisa: 'Ho sempre desiderato realizzare quel genere di film che gli altri produttori non hanno il coraggio di sostenere'.
Dopo la distribuzione di Udaan, Kashyap inizierà a girare un gangster movie ambientato in Bihar. Anurag aggiunge: 'Sono geloso del modo in cui Vishal Bhardwaj utilizza la rusticità dell'India rurale nelle sue pellicole. Realizzerò un dramma sul tema della vendetta che si dipanerà in sessant'anni e toccherà tre generazioni. L'azione si svolgerà attorno alla miniere di carbone, alla malavita e alla mafia del Bihar. Tornerò a lavorare con Manoj Bajpayee dopo Satya e Shool. Scritturerò anche Rajpal Yadav e alcuni degli attori di Love Sex Aur Dhokha'. A seguire il regista si dedicherà alla trilogia di Bombay, in collaborazione con Danny Boyle. La sceneggiatura del primo titolo della trilogia, Bombay velvet, è già pronta. La partecipazione di Aamir Khan non è stata ancora finalizzata, e dovrebbe essere scritturato anche un attore hollywoodiano. E per finire Doga, un film d'azione.
Ecco l'intervista:
Qual è stata l'accoglienza riservata a Udaan a Cannes?
La proiezione è andata bene. Il pubblico ha pianto, ha circondato Vikram e lo ha applaudito fino all'uscita. Il film non ha vinto ma ha ricevuto buone recensioni. Variety, Hollywood Reporter e la maggior parte della stampa locale lo hanno giudicato positivamente. Ad alcuni giornalisti francesi non è piaciuto, lo hanno trovato troppo indiano, ma è proprio questo aspetto che mi rende orgoglioso di Udaan.
Pensava di avere qualche probabilità di vincere?
Cannes è davvero piovuto dal cielo. È stato un onore parteciparvi. Di solito i lavori indiani non sono inclusi nella competizione. Il momento più emozionante è stato vedere il nome di Vikramaditya Motwane fra tutti i registi internazionali. Sono davvero orgoglioso - e geloso - di Vikram.
Qualche distributore internazionale si è mostrato interessato a Udaan?
UTV ha contattato diverse persone, e alcuni distributori sembrano interessati. Udaan sarà inoltre proiettato ai festival di Beirut e di Melbourne. L'unico problema è che le pellicole europee hanno una durata solitamente inferiore alle due ore, così stiamo provvedendo ad una versione internazionale di Udaan che verrà presentata in settembre.
Ingaggerete un regista o un direttore di montaggio straniero, come è stato fatto per Kites?
Ho piena fiducia in Vikram.
Perchè ha prodotto Udaan?
Ho lavorato con Vikram per molti anni. È stato lui ad insegnarmi il sound design durante le riprese di Paanch. È stato direttore della fotografia e del suono. È stato assistente alla regia di Sanjay Leela Bhansali in due film. Malgrado il suo talento, non riusciva a trovare un produttore che finanziasse Udaan, e questo solo perché voleva realizzarlo in un certo modo.
Cosa l'ha attratta nella sceneggiatura di Udaan?
Lessi la sceneggiatura nel 2003, quando Vikram mi chiese di scrivere i dialoghi. E, dopo averla letta, gli dissi che solo io avrei potuto produrre Udaan. Tutti mi hanno sconsigliato di occuparmene perché non c'era nessuna star nel cast. Amo la storia di Udaan, una storia semplice che narra le vicende di un ragazzo che vuole diventare l'uomo che desidera essere, e non l'uomo che il padre vorrebbe lui fosse.
È vero che le celebrità indiane presenti al festival hanno rifiutato di sfilare sul tappeto rosso allestito per Udaan?
Il tappeto rosso non c'entra. Semplicemente non è successo. Ci aspettavamo che gli indiani presenti quantomeno assistessero alla proiezione. Sono ancora trattato come un outsider. Ma queste cose mi rendono ancora più determinato.